Piano della Bufalotta - I ragazzi dell'Alfa
Riflessioni sulla descrizione, gentilmente illustrataci dal Consigliere Piergiorgio Rosso, della giornata relativa al 28 gennaio in Municipio.
Il 28 gennaio tutti i Consiglieri hanno potuto ascoltare e interrogare sul Piano d'Area Bufalotta l'ing. Toti, Amministratore Delegato della società Porta di Roma, e l'ing. Santi della Lamaro.
2.100.000 sono i mc.di cemento che si riverseranno nell'area nell'arco dei prossimi 8/10 anni (800.000 mc. destinati al residenziale, 500.000 mc. per uffici e 500.000 mc. al commerciale) più 400.000 mc. del piano di Edilizia Popolare di "Casale Nei".
Sembrerebbe che il prolungamento della linea metropolitana B1 da Conca d'Oro al futuro insediamento, non sia più prevista. Ci sembra assurdo permettere ad una società costruttrice la realizzazione di una vera e propria cittadina (saranno 14.000 infatti gli abitanti che potranno risiedervi) senza prevederne un collegamento adeguato, come quello offerto dalla metropolitana, con il resto della città, in un Municipio dove i problemi di viabilità sono già drammatici. Ci troviamo di fronte all'ennesimo errore politico di pianificazione urbana miope che ha creato enormi problemi, spesso irrisolvibili, nella nostra città.
Vogliamo inoltre dire una volta per tutte che a Roma, chi ha la possibilità di realizzare edificazioni importanti come il Piano Bufalotta, dovrebbe avere l'obbligo di partecipare al finanziamento del sistema di trasporto pubblico di collegamento. Accogliamo quindi con favore l'invito del Consigliere P. Rosso di discutere la necessità di accelerare la pianificazione del prolungamento della linea B1, condizione per noi indispensabile perché sia accettabile la realizzazione del Piano Bufalotta.
Sembrerebbe inoltre che la società Porta di Roma si sia lamentata dei lavori di scavi archeologici che sta effettuando la Sovrintendenza su 40 ha decorticati dall'area e che ci siano state delle battutacce di alcuni Consiglieri sull'assurdo intralcio costituito dal lavoro degli archeologi, accusati di sperperare tempo e denaro con i loro "pennellini" (questo ci riferisce P. Rosso). Probabilmente, dopo anni di studi, gli scavi in questione hanno portato alla luce la città di "Ficulea" (uno dei centri pre-romani più importanti del Lazio). Vorremmo dire quindi a quei Consiglieri che i "pennellini" degli archeologi consentono a tutti noi di avere uno strumento atto alla conoscenza della nostra storia e capace di valorizzare il territorio che loro amministrano. Un territorio ricco di siti archeologici, troppo spesso lasciati all'incuria.
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